MADE IN ITALY
Se il Made in Italy fosse un brand sarebbe il ter­zo marchio più noto al mondo, dopo Coca Cola e Visa. L’espressione “Made in Italy” fu utilizza­ta a partire dagli anni 1980, per indicare la spe­cializzazione internazionale del sistema produt­tivo italiano nei settori manifatturieri cosiddetti tradizionali, le cosiddette 4 A: abbigliamento, arredamento, automotive (inclusa la meccanica) e agroalimentare, che identificano un “modo italiano” di realizzare un prodotto e quindi la capacità dell’Italia di sapere coniugare compe­tenze imprenditoriali, alta tecnologia e sapienza artigianale del suo territorio. Universalmente apprezzato, sui mercati globali il “Made in Italy” ha sempre più bisogno di es­sere tutelato dal fenomeno della contraffazio­ne, da false indicazioni d’origine che inducono in errore i consumatori.

MADE IN ITALY
If Made in Italy was a brand, it would be the third best-known brand in the world after Coca Cola and Visa. The term “Made in Italy” has been used since the 1980s to indicate the inter­national specialization of the Italian production system in the so-called manufacturing sectors, the so-called 4 As: clothing (Abbigliamento), furnishing (Arredamento), automotives (Au­tomotive) and the car industry (including me­chanics) and agro-food (agroalimentare), which identify an “Italian way of achieving a product and therefore the Italy’s ability to combine en­trepreneurial skills, high technology and artisan wisdom in its territory. Universally appreciated in the global markets, “Made in Italy” is increas­ingly needed to be protected by the phenom­enon of counterfeiting, by false indications of origin that mislead consumers.