Il Sindaco di Genova Marco Bucci e quello di Santos Rogerio Santos hanno sottoscritto un accordo di partenariato strategico che si svilupperà nei prossimi anni in diversi settori: cultura, economia, sport. Da Genova sono partiti la maggior parte degli emigranti italiani alla volta delle Americhe, mentre Santos era il principale porto di sbarco in Brasile, Paese che oggi ospita oltre trenta milioni di italo-discendenti.

Tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento furono milioni gli italiani che lasciarono il Paese alla ricerca di un futuro migliore; fu la cosiddetta “grande emigrazione”, il più grande fenomeno sociale della storia dell’Italia unitaria.

Il principale porto di partenza fu quello di Genova, meta di italiani che con i mezzi precari di oltre un secolo fa si dislocarono da ogni canto per imbarcarsi su piroscafi e transatlantici. Non sempre le traversate dell’oceano furono prive di drammi e tragedie; se tanti partirono, non pochi furono quelli che morirono durante il tragitto, anche per le precarie condizioni di quel lunghissimo viaggio.

Il MEI, Museo dell’Emigrazione Italiana, recentemente inaugurato proprio a Genova, racconta in maniera impeccabile quell’epopea, e consiglierei a tutti una visita a questo bellissimo spazio multimediale, realizzato in un edificio storico che accoglieva le famiglie in attesa di affrontare il viaggio verso le Americhe.

Dall’altra parte dell’oceano c’è una città, Santos, destinata a diventare come Genova la “capitale mondiale dell’emigrazione”. A Santos, dopo oltre un mese di navigazione, arrivarono milioni di italiani spesso ignari del loro destino.

Il rapporto tra le due città è antico ma soltanto negli ultimi anni, grazie all’impulso della Società italiana di Santos rappresentata dalla Presidente Isabel Santalucia e dal Direttore culturale Fabio Niosi e dal Deputato Fabio Porta che ha seguito e sostenuto in tutte le fasi questa iniziativa, si è arrivati alla firma di un protocollo comune tra le due città.

Si è trattato molto più di un semplice gemellaggio: a unire le due città infatti non sono soltanto una storia comune. Quali città meglio di Genova, il porto di partenza, e Santos, il luogo dello sbarco, potranno simbolizzare meglio questo secolo e mezzo di storia? E non di solo storia si tratta: a cavallo tra il più importante porto del Mediterraneo e il più grande porto dell’emisfero sud del mondo si sono sviluppati rapporti commerciali, rotte turistiche, relazioni scientifiche e anche avventure sportive e calcistiche.

Se Genova è infatti la città del Genoa e della Sampdoria, squadre storiche del campionato italiano, è a Santos che Pelè consacrò il proprio talento, al quale oggi rende un adeguato tributo il “Museo Pelè”, meta obbligata per qualsiasi turista che arrivi nella grande città brasiliana.

Un’iniziativa che ha un significato che va al di là di un semplice scambio di esperienze tra città. E’ l’incontro tra popoli e culture, al quale l’Italia e il Brasile di oggi devono molto e dal quale potranno ancora scaturire per entrambi i Paesi tanti importanti benefici e bellissime realizzazioni anche nell’ambito dei 150 anni di immigrazione italiana in Brasile e all’anno del turismo delle radici italiane nel mondo.